lunedì 22 agosto 2011

Pastissets di Minorca


A volte si sperimenta direttamente la verità universale di certe pubblicità che si vedono in televisione. Sono tornata da almeno 15 giorni dalle vacanze a Minorca e ancora non mi sono ripresa… Diciamo che sono incredula di fronte al fatto di essere di nuovo a casa, se non disperata come i partecipanti a quelle famose crociere, anche se il mio viaggio è stato rigorosamente fai-da-te. Eppure sono (subito) ritornata al lavoro, ho ritrovato i colleghi, ho ricominciato a fronteggiare le esigenze degli utenti che sono tornati a frequentare la biblioteca e ho pure iniziato a perdere l’abbronzatura. Ho ripreso a far tutto ma a postare qualche ricetta sul blog manco a parlarne! …e nemmeno a visitare i blog…niente! La pigrizia più completa. L’inerzia scandita dalle foto –un’infinità- che ho scattato in quest’isola splendida.

 



Poi il tempo è passato e una parte del mio pubblico –quella che incontro tutte le mattine, per intenderci- ha cominciato ad apostrofarmi senza tanti complimenti con sonori “Pigrona, non hai ancora pubblicato niente!!!”. Allora eccomi con dei biscotti tipici di Minorca, i Pastissets. Hanno forma rigorosamente a fiore, come i canestrelli, ma al contrario di questi hanno lo strutto invece del burro e sono più bassi. La ricetta l’ho trovata nel blog di Ana, che è proprio di Minorca. Da lei apprendo che questi biscotti si preparavano anticamente per Natale ma che oggigiorno si fanno tutto l’anno. Non è l’unica cosa buona che ho assaggiato a Minorca: vorrei mandare un pensiero consapevole alla sobresada, un salume caratteristico delle Baleari, fatto con carne di maiale tritata, mescolata alla paprika dolce e di consistenza spalmabile. Ricorda la ‘nduja ma non è per nulla piccante. Un sapore divino, specialmente se spalmata su pane caldo con scaglie di pecorino sopra. Colesterolo a mille!!! Un altro tesoro gastronomico, non tipico ma ricco di suggestioni per l’inverno, sono i cioccolatini che ho assaggiato a Ciutadella.


A Ciutadella ho trovato una pasticceria che evidentemente ospita un artista del cioccolatino. Non ho potuto esimermi dall’assaggiarne una certa quantità e chissà che non cerchi di imitarne (grossolanamente) qualcuno quando la stagione sarà di nuovo adatta a temperare la cioccolata…